domenica 20 maggio 2012

DOMANDE DI RICERCA...

Show must go on...

Il punto cardine del nostro lavoro è riassunto dalle domande di ricerca, che rappresentano il motore di tutta l'opera; è bene aver individuato in dettaglio le domande di ricerca prima di ultimare la fase di review della letteratura: molti spunti infatti possono sopraggiungere man mano che il tema si fa più nitido.

INTRODUZIONE
REVIEW LETTERATURA
DOMANDE DI RICERCA
DISEGNO DI RICERCA
METODOLOGIA
RISULTATI
ANALISI
IMPLICAZIONI MANAGERIALI
CONCLUSIONI
LIMITAZIONI DELLA RICERCA
RICERCHE FUTURE


La sezione sulla/le domanda/e di ricerca è la parte che deve stimolare il lettore (o il relatore della tesi che deve valutarti) a continuare a leggere il tuo lavoro. E soprattutto deve porre interrogativi interessanti in termini di contributo personale. Ma andiamo per ordine...

Di cosa voglio parlare nel mio lavoro? Di primo acchito tutti o comunque molti argomenti ci possono sembrare già trattati. E infatti il problema non è tanto quello di trovare una domanda di ricerca che possa condurci a vincere il prossimo Nobel, quanto piuttosto individuare un particolare aspetto/dimensione di un macro-tema che vogliamo affrontare e a cui vogliamo dare una risposta, magari con un approccio particolare e poco usato prima.

Ad esempio è possibile individuare un argomento che a prima vista può sembrar banale, perché trito e ritrito, ed applicare nuove logiche, o nuovi metodi di ricerca, oppure calarlo in un nuovo contesto. O ancora, rifarci ad una ricerca pregressa e adattarla a una comunità particolare (che possa essere geografica, demografica, "psicografica") o analizzarla sotto specifiche condizioni.

Tutto ciò deve essere tradotto in una o più domande di ricerca che:
- non siano troppo generiche o vaghe;
- siano quantitativamente o oggettivamente misurabili;
- siano rilevanti in termini di risvolti teorici o pratici futuri derivanti dalla ricerca.

I requisiti possono essere riassunti in tre punti cardine:
- coerenza
- fattibilità
- originalità
Una volta individuate le domande di ricerca, infatti, è opportuno annotare ciò che ci "serve" affinché possiamo rispondervi: Vi sono già dati disponibili? Possiamo trovarli/ricercarli online? Dobbiamo condurre interviste? Dobbiamo redigere questionari? Che tipo di analisi possiamo/dobbiamo condurre?

In taluni casi è possibile che vi siano anche le IPOTESI di RICERCA, ma di questo ne parleremo nel prossimo post.



Esempio


Titolo: Integration in the Brand Community, un modello applicato agli utenti Apple


Domande di Ricerca:
  1. Il costrutto della integration in the brand community (ibc) può essere applicato alla brand community apple?
  2. La quantità o talune tipologie di prodotto rafforzano l’integrazione nella community apple?
  3. La integration in the brand community (ibc) è influenzata dalla cbi e dalle variabili del successo aziendale?

Tipo di Analisi Condotte:
  • Analisi Fattoriale Esplorativa
  • Analisi Fattoriale Confermativa
  • Test t
  • Test F
  • Analisi di Regressione Lineare

Software di Analisi Necessari:
  • PASW Statistics 18.0
  • LISREL 8.80





    venerdì 9 settembre 2011

    A BREVE NUOVI ARTICOLI

    La ricerca di lavoro e i diversi colloqui di selezione, durante le "vacanze estive", purtroppo mi hanno tenuto molto impegnato. A breve nuovi articoli su come redigere la propria tesi di laurea in maniera efficiente ed efficace

    lunedì 4 luglio 2011

    REVIEW DELLA LETTERATURA

    Riprendendo dal post precedente...


    INTRODUZIONE
    REVIEW LETTERATURA
    DOMANDE DI RICERCA
    DISEGNO DI RICERCA
    METODOLOGIA
    RISULTATI
    ANALISI
    IMPLICAZIONI MANAGERIALI
    CONCLUSIONI
    LIMITAZIONI DELLA RICERCA
    RICERCHE FUTURE



    La REVIEW DELLA LETTERATURA è il sostrato teorico cui fare riferimento in TUTTA la tesi. Tale sezione è molto importante in quanto permette di contestualizzare il problema di studio e soprattutto conferisce una sorta di "accademicità" al lavoro. Ricordiamoci che lo scopo del lavoro è quella di affrontare magari uno tema già trattato ma da una prospettiva diversa oppure colmare un gap presente nella letteratura: e proprio per questi motivi è opportuno dettagliare al meglio gli studi pregressi in modo che il nostro lavoro possa essere valorizzato.


    È opportuno precisare che vi sono DIFFERENTI modi di trattare questa parte, a seconda del tipo di lavoro che si sta svolgendo. Se ad esempio si sta affrontando un caso studio, allora tale parte concernerà sicuramente una sintesi della storia dell'azienda e degli eventi principali ad essa connessi, oppure la contestualizzazione storica qualora l'aspetto temporale assuma particolare rilevanza. Per definire bene i confini di questa parte è opportuno parlarne direttamente con il proprio relatore, qualora non si abbia già in mente come procedere.


    Anticipo che questa parte, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a una tema trattato e non conosce tutti gli studi precedentemente svolti, è la più NOIOSA e DISPENDIOSA in termini di tempo! Infatti è opportuno ricercare e reperire TUTTE, o comunque le più IMPORTANTI tra le fonti in materia, per poi sfogliarle e farne un breve scouting per vedere se possono essere importanti o no. Un trucco consiste nel far riferimento alla bibliografia dei testi di riferimento principali: è bene infatti ricordare che per argomenti molto specifici le linee teoriche di base principali sono le medesime, che poi si esplicitano attraverso gli studi successivi di altri studiosi.


    Un'altra nota di rilievo è che tale parte NON DEVE PRESENTARE considerazioni di merito o soggettività: in altre parole, non possiamo commentare o esprimere la nostra opinione perché di fatto il nostro lavoro non è ancora iniziato! Il nostro contributo andrà nella parte finale. NON STIAMO SCRIVENDO UN SAGGIO di un esame di maturità, ma un testo il più possibile scientifico, pertanto lo spazio per le nostre considerazioni è alla fine! Sostanzialmente la tesi è come un puzzle: "ogni pezzo deve stare al posto giusto, altrimenti il quadro finale non è nitido".


    È importante organizzare bene le cose da dire, e integrare tutte le diverse prospettive di studio presenti. Pertanto è bene NON TUFFARSI immediatamente nella stesura di questa parte ma leggere, leggere, leggere e prendere appunti...La scrittura è la parte FINALE (capite perché può risultare NOIOSA sta parte?!). Di fatto non c'è valore aggiunto in questa parte, ma questa è la parte iniziale, imprescindibile, del lavoro (vedi i casi della vita?!)



    ANDIAMO SUL PRATICO: da dove iniziare?!
    Per evitare crisi di panico, come quella venuta al sottoscritto al momento di affrontare questa parte, io consiglierei (ma è solo un consiglio) di operare come segue:
    - reperire tutti i materiali e leggerli più o meno approfonditamente, indicando a lato, per ogni paragrafo/capitolo individuato, l'aspetto di cui parla (ad sempio: storia dell'azienda X, teoria Y, caso aziendale Z, etc...);
    - ricercare eventualmente ULTERIORI materiale sulla bibliografia dei testi principali (ove di interesse);
    - una volta finito di leggere tutto (con sottolineature ed evidenziature varie), bisogna prendere un bel FOGLIO BIANCO e organizzarsi una PROPRIA STRUTTURA di contenuti (proprio perché COPIARE quella altrui è una VIOLAZIONE DEL DIRITTO D'AUTORE e non è possibile farlo, per ovvi motivi legali). E poi è anche bello "INVENTARSI" una struttura di proprio pugno, sulla base di quanto letto e rielaborato mentalmente!


    In realtà io devo molto ai POST-IT, in quanto scrivevo su ciascun post-it il nome del testo usato (paper o libro o articolo di giornale), la tematica trattata e il numero di pagina. Dopo aver rivisto e riletto tutti i testi (avendo una 40ina di post-it sulla scrivania), ho dato uno sguardo veloce e poi, preso il mio FOGLIO BIANCO (formato 50cm * 70 cm), ho provato a organizzare tutti i contenuti, nell'ordine che preferivo (il vantaggio dei post-it è che li può spostare semplicemente), e poi mi sono inventato una MIA STRUTTURA, di cui sono molto fiero!


    Bene, cosa stai aspettando adesso?! Corri a leggere, a razionalizzare i contenuti, a scrivere sui tuoi (eventuali) post-it e a crearti la tua struttura della REVIEW DELLA LETTERATURA!


    Per qualsiasi dubbio/problema/questione, non esitate a scrivermi


    Ciao



    martedì 28 settembre 2010

    STRUTTURA TESI

    Innanzitutto è bene decidere la struttura della propria tesi attraverso un dialettico confronto con il proprio relatore. Una struttura della tesi che ho riscontrato molto frequentemente è la seguente:

    INTRODUZIONE
    REVIEW LETTERATURA
    DOMANDE DI RICERCA
    DISEGNO DI RICERCA
    METODOLOGIA
    RISULTATI
    ANALISI
    IMPLICAZIONI MANAGERIALI
    CONCLUSIONI
    LIMITAZIONI DELLA RICERCA
    RICERCHE FUTURE


    Non è necessario trattare in capitoli differenti ogni singola parte..Io propenderei per lasciare le parti in grassetto "fuori" dalla tesi vera e propria. Volendo inoltre, è possibile minimizzare il numero dei capitoli a quattro (uno per ogni colore).

    Sono opportune alcune precisazioni: l'INTRODUZIONE va scritta alla FINE del lavoro. Una volta concluso infatti, l'introduzione è una tra le parti più "creative" della tesi, che deve spingere il lettore (in tal caso i membri della commissione) a proseguire la lettura. Deve interessare; deve dire e non dire; deve far capire dove si vuole arrivare, ma senza svelare troppo; deve contestualizzare il lavoro; deve sottolineare l'originalità del lavoro o l'innovatività dello stesso; deve introdurre "vagamente" le domande di ricerche senza dire "troppo"; deve anche fare riferimento ai contenuti dei diversi capitoli e alla struttura di tutto il lavoro. A detta di un prof. del CESDIA (Centro per lo Sviluppo delle Capacità Didattiche e di Apprendimento) dell'Università Bocconi, i prof. leggono soltanto l'introduzione e da lì decidono che voto darti.
    La REVIEW DELLA LETTERATURA è il sostrato teorico cui fare riferimento in TUTTA la tesi...è importante organizzarsi bene le cose da dire, e integrare tutte le diverse prospettive di studio presenti. Pertanto è bene NON TUFFARSI immediatamente nella stesura di questa parte ma leggere, leggere, leggere e prendere appunti...La scrittura è la parte FINALE.

    Le altre parti saranno trattate in dettaglio più avanti

    DOVE TROVARE LE IDEE? RICERCHE ACCADEMICHE

    Se proprio non abbiamo trovato alcuna idea, possiamo rifarci a ricerche precedenti di studiosi più o meno esimi per trarre qualche spunto. La valenza è molteplice:
    - Trovare l'AMBITO, il TEMA (e indirettamente il RELATORE) della nostra tesi!
    - Attingere alla struttura utilizzata
    - Vedere le domande di ricerca e le ipotesi sottostanti
    - Attingere al disegno di ricerca utilizzato e alla metodologia
    - A razionalizzare le implicazioni e i finding della ricerca

    Dove trovare queste informazioni? Qui di seguito alcuni spunti:
    A) Emeroteca Bocconi: raccoglie le copie cartacee delle principali riviste economiche mondiali
    B)  Google Scholar raccoglie molti documenti accademici disponibili online e liberi da copyright. Ovviamente quasi la totalità dei documenti sono in lingua inglese ed è necessario provare diverse parole chiavi per trovare i documenti di interesse. I bocconiani possono anche inserire dalle PREFERENZE (in alto a destra) la biblioteca Bocconi come fonte da cui attingere. In tal caso, le ricerche coperte da copyright ma disponibili nella biblioteca Bocconi possono essere reperite.
    C) Biblioteca Bocconi: è una risorsa quasi sconosciuta dai Bocconiani fino al momento della tesi...Invece raccoglie moltissime informazioni utili. In particolare le fonti più importanti sono principalmente reperibili attraverso due canali:
    - Electronic Journals (E-Journals): qui è possibile ricercare tra le diverse riviste accademiche (citandone due a caso Journal of Marketing Research e International Marketing Review). Per poter accedere è necessario utilizzare i propri dati personali;
    - Banche Dati: le principali credo che siano: 1) BUSINESS SOURCE COMPLETE, 2) SCIENCE DIRECT  e 3) EMERALD. Consiglio caldamente la prima in quanto, qualora non siano disponibili i documenti, riferisce se questi sono presenti nelle altre banche dati.

    Qualora non sia presente il documento che ricercate, ma solo l'abstract dello stesso, è possibile utilizzare la funzione FIND IT (in Business Source Complete) per verificare se esso è presente in altre banche dati o in università!

    DOVE TROVARE LE IDEE?

    Molto spesso capita che non abbiamo affatto idee...Dove trovarle?!
    Molto semplice...Innanzitutto dobbiamo definire i tre aspetti del post precedente, ovvero AMBITO, TEMA e PROF...almeno è il caso di restringere la cerchia a pochi!
    E poi ci tuffiamo nelle ricerche...internet...google...giornali...quotidiani...anche passeggiare guardando il cielo può essere fonte di ispirazione...oppure correndo sotto la pioggia milanese...dobbiamo pensare a:
    - QUALCOSA CHE CI PIACE,
    - QUALCOSA CHE NON CONOSCIAMO E VOGLIAMO STUDIARE,
    - QUALCOSA CHE CONOSCIAMO MA VOGLIAMO ANALIZZARE!
    Guardare la TV, parlare con AMICI, leggere LIBRI (di qualsiasi genere), parlare con PROFESSIONISTI, farsi consigliare da PROF., seguire CONVEGNI/CONFERENZE in università. Tutto questo AIUTA!

    Ma spesso tutto questa NON BASTA. Perché SIAMO PIGRI e NON VOGLIAMO PENSARE (la verità è questa)! Per questo rimandiamo la ricerca accademica ai post successivi!

    Stay tuned!

    PRIMA DI INIZIARE

    Allora, i punti chiave da chiarire prima di iniziare a PENSARE alla tesi di laurea sono:
    1) Quali AMBITI di studio prediligo?
    2) Che TEMA mi piacerebbe affrontare? E in che ottica?
    3) Con quale PROF./SSA mi sono trovato bene?

    Riguardo alla prima domanda, può essere molto utile restringere il focus della tesi a qualche ambito specifico (o materia, se preferite). Se ad esempio non abbiamo gradito per nulla il corso di storia economica, non ha senso cimentarsi in qualcosa in cui non crediamo affatto!

    Riguardo al tema, è bello (e più personale) avere già un'idea più o meno specifica (senza ancora pensare alle domande di ricerca). Che ne so...Vorrei focalizzarmi su una specifica marca...su un particolare fenomeno...su una situazione mondiale o locale...sulle dinamiche presenti in impresa...su strategie adottate da leader di mercato o da altri attori. Questi sono solo alcuni esempio. Importantissima è anche l'ottica da considerare: voglio fare un lavoro meramente teorico (attraverso analisi della letteratura in merito), oppure un lavoro field (solitamente sono quelli valutati maggiormente, in termini di punteggio finale). In quest'ultimo caso, voglio fare un'analisi business (logiche implementate da aziende) o un'analisi consumer (percezioni del consumatore o comportamento di questi).

    L'ultimo aspetto assai importante concerne il relatore che ci scegliamo. Credo che sia molto importante avere un minimo di livello di "feeling" col nostro relatore. Il relatore deve "darci forza", dirci dove sbagliamo, aiutarci a migliorare, o farci considerare aspetti a noi oscuri. Se già sappiamo che un prof., benché bravissimo, è pieno di impegni, e non ci filerà di striscio, forse sarebbe meglio scegliere un relatore meno impegnato ma che può dedicarci parte del suo tempo e che soprattutto leggerà ciò che scriviamo!